E’ quanto stabilito dal nuovo decreto del Mise, che va ad aggiungere nuove risorse ai 50 milioni precedentemente messi a disposizione, permettendo così di rispondere alle 1784 domande di agevolazione rimaste inevase lo scorso 20 dicembre, chiaramente previo esito positivo delle verifiche istruttorie.
“Le prime 1.831 domande hanno potuto usufruire dei 50 milioni di euro messi a disposizione inizialmente, si legge in una nota del ministero. A seguito del grande apprezzamento della misura da parte delle imprese, sono state presentate 3.615 richieste che hanno determinato un ammontare complessivo di finanziamenti necessari pari a circa 95 milioni di euro, superiori alla dotazione finanziaria inizialmente disponibile per l’intervento”. Nello specifico, sono state 3.063 le domande presentate dalle piccole imprese, 537 da quelle di medie dimensioni e 15 dalle reti d’impresa.
Il voucher assume un ruolo strategico nella politica industriale del Paese e si inserisce in un periodo storico in cui la trasformazione tecnologica e digitale, così come i processi di innovazione gestionale e organizzativa, risultano essere fondamentali per competere in un mercato sempre più dinamico e globale. L’agevolazione assume inoltre un importante ruolo di trait d’union tra una nuova classe di manager dell’innovazione qualificati in determinati settori (che spaziano dalle tecnologie abilitanti 4.0, alla gestione d’impresa che comporti un significativo processo di innovazione organizzativa, alla consulenza per l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali) e il mondo imprenditoriale.
Per quanto riguarda gli Innovation Manager, ammonta a 8956 il numero di quelli qualificati, ovvero iscritti all’elenco del ministero, che attraverso servizi di consulenza, avranno il compito di indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti di imprese assistite.
Ricordiamo che l’agevolazione è costituita da un contributo a fondo perduto in forma di voucher pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro nel caso di micro e piccole imprese, al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25 mila euro nel caso di medie imprese e al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80 mila euro per le reti di imprese.