Quanto incidono le scarpe che indossiamo sul nostro umore quotidiano? Quanto conta nella comunicazione sociale il modello che portiamo ai piedi? Quanto peso diamo alla qualità delle calzature che ci accompagnano ogni giorno in giro per il mondo?
Le nostre scarpe parlano di noi e con noi: una calzatura adeguata all’occasione, che ci faccia sentire a nostro agio, che ci soddisfi da un punto di vista estetico e che ci faccia sentire bene fisicamente, è basilare. Non esiste la scarpa perfetta, ma esiste quella ideale per la conformazione del nostro piede e per l’attività che ci apprestiamo a svolgere. Una scarpa è un’opera di architettura.
Quello della calzatura è un mercato grande e variegato, valutato nel 2022 più di 424 miliardi di US$, con una previsione di crescita annua del 4.25% (CAGR 2022-2027). La filiera produttiva è lunga e comprende molti paesi, ma in particolare l’Italia è ritenuta uno dei migliori produttori nel mondo e pilastro del Sistema Moda. Nel 2020, infatti, il nostro Paese si è registrato come il primo produttore di calzature dell’Unione Europea con più di 130 milioni di paia prodotte e il tredicesimo nel mondo, oltre ad essere l’ottavo Paese esportatore a livello mondiale in volume, ma il terzo in termini di valore (dati WorldFootwearYearbook). Ne deriva una concentrazione territoriale di aziende in aree organizzate in distretti, situati prevalentemente in 7 Regioni: Marche, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia, Puglia ed Emilia-Romagna, interessando ben 23 province.
Tale primariato nei mercati internazionali è dovuto ad una forte capacità competitiva che si basa su un’indiscussa qualità del prodotto, sulla rilevante capacità innovativa nei procedimenti di fabbricazione tradizionali e know-how degli operai calzaturieri, supportato da scuole di formazione tecnologicamente e stilisticamente all’avanguardia.
Tutto questo meraviglioso savoir-faire, in un momento storico come quello che stiamo attraversando, va preservato e indirizzato verso una maggiore stabilità e prosperità. Per questo motivo, le aziende che si occupano di calzature devono partire dalle fondamenta: definire il proprio stile, individuare il proprio valore aggiunto, mappare il mercato nazionale ed estero, analizzare e selezionare i mercati verso i quali rivolgersi e individuare i giusti canali di comunicazione e di vendita.
Roncucci&Partners, che da tanti anni accompagna le aziende nei processi di internazionalizzazione d’impresa, (ri)organizzazione aziendale e strategie di investimento per valorizzare il Made in Italy nel mondo, continua il suo lavoro fondandolo sull’esperienza diretta, sull’analisi e sul passaggio di competenze, assistendo le aziende del settore calzaturiero (da quelle di componentistica a quelle di prodotto finito) in ogni aspetto del business.
La digitalizzazione sta portando ampie innovazioni al sistema moda lungo le diverse fasi della filiera. A monte, l’applicazione della realtà aumentata permetterà di ridurre gli sprechi lavorando su modelli 3D e producendo solo le parti necessarie. Le tecnologie dell’industria 4.0 consentiranno di ridurre i costi di produzione, il time-to-market e i rifiuti generati; le evoluzioni della blockchain, inoltre, potrebbero permettere una migliore tracciabilità di ogni fase di vita dei prodotti rendendo più trasparente la catena di approvvigionamento. A valle, invece, l’esperienza di shopping diventerà sempre più digitale, grazie alla maggiore diffusione dell’e-commerce su diverse piattaforme e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. E anzi, stiamo andando sempre di più verso una omnicanalità che vede una profonda commistione tra mondo fisico e mondo digitale, rendendo sempre più intenso (ma anche complesso per le aziende) il viaggio del consumatore lungo tutti i suoi touchpoint.
Si tratta di un momento di grandi innovazioni, che non sono sempre facili ed immediate da inseguire. Ma Roncucci&Partners c’è e accompagna le aziende non solo all’estero, ma anche nel futuro – è il caso di dirlo – passo dopo passo.
Stefania Gilli