Le potenzialità dell’Internet of Things per l’industria italiana

Il mercato dell’Internet of Things si trova in una fase di grande sviluppo e genera nuove ed enormi opportunità di business per le imprese italiane.

L’espressione “Internet of Things” è stata formulata per la prima volta nel 1999 relativamente ai dispositivi RFId (Radio Frequency Identification) dall’ingegnere inglese Kevin Ahston, cofondatore dell’Auto-ID Center del Massachussetts. Con IoT si intende quel percorso nello sviluppo tecnologico in base al quale, attraverso la rete Internet, potenzialmente ogni oggetto dell’esperienza quotidiana acquista una sua identità nel mondo digitale. L’IoT si basa sull’idea di oggetti “intelligenti” tra loro interconnessi in modo da scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.

Sono passati oltre 50 anni dalla nascita di Internet e più di 20 da quando è stata coniata l’espressione Internet delle Cose. In questi anni le tecnologie IoT si sono moltiplicate e sviluppate, così come si sono profondamente evoluti i numerosi ambiti applicativi: casa intelligente, smart building, smart metering, smart factory, auto intelligenti, smart city, e via a seguire con smart environment, smart agricolture, smart logistics, smart lifecycle, smart retail e smart health. Tutti ambiti resi possibili dall’interconnessione degli oggetti intelligenti.

In Italia, il 2021 è stato un anno importante per il mercato dell’Internet of Things. Si è infatti registrata una forte crescita del mercato, +22% rispetto al 2020, raggiungendo i 7,3 miliardi di euro, al di sopra dei livelli pre-Covid (nel 2019 valeva 6,2 miliardi di euro).

Ad affermarlo è l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, che ha anche evidenziato l’evolversi dell’offerta di soluzioni IoT con nuovi servizi di valore, grazie alle grandi quantità di dati raccolti da oggetti connessi. Non a caso, il valore dei servizi raggiunge quota 3 miliardi di euro, circa il 40% del mercato IoT complessivo (+25% rispetto al 2020).

Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 110 milioni, poco più di 1,8 per abitante. A fine 2021 si contano 37 milioni di connessioni IoT cellulari (+9% rispetto al 2020) e 74 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+25%). Tra queste, una spinta significativa arriva dalle reti LPWA (Low Power Wide Area) che raddoppiano in un solo anno, passando da 1 a 2 milioni di connessioni.

La spinta maggiore sul mercato viene data proprio delle applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari, per un ammontare di 3,9 miliardi di euro (CAGR +30%). Si registra una crescita più contenuta ma sempre positiva con il +6% a 3,4 miliardi di euro, invece, per le applicazioni che sfruttano la connessione cellulare. Questa nuova tecnologia ispira idee innovative e progetti imprenditoriali sempre più smart come ad esempio l’azienda KIPPY, basata a Milano e seguita da Roncucci&partners nell’analisi e nello scouting dei mercati esteri.

Ne parla Marco Brunetti, CEO e Co-Founder dell’azienda milanese: “L’espansione del mercato IoT in tutta Europa e la crescente accessibilità delle tecnologie ci hanno incentivato a sviluppare un prodotto che soddisfacesse un bisogno in forte aumento: il benessere del proprio animale domestico. Per questo motivo abbiamo ideato Kippy, la prima azienda in Europa ad aver sviluppato GPS ed activity tracking per cani e gatti.

Kippy è il frutto di un lungo percorso di ricerca e sviluppo che ha portato alla creazione di uno strumento in grado di cambiare il rapporto tra umano e pet, rendendolo sempre più connesso. Il prodotto di punta si chiama EVO ed è un dispositivo piccolo e leggero, che si attacca al collare e non dà fastidio all’animale che lo indossa. Si tratta di un device che unisce la localizzazione in tempo reale tramite GPS, Wi-Fi e Bluetooth del proprio animale domestico al monitoraggio della sua attività motoria (corsa, sonno, gioco, calorie bruciate, ecc).

Il social network integrato, inoltre, consente di condividere con altri appassionati i momenti passati con il proprio cane o gatto, oltre a ricevere messaggi personalizzati dal proprio animale. Il tutto in tempo reale e gestibile dal proprio smartphone, curato nei contenuti scientifici dalla Facoltà di Veterinaria di Milano e costantemente allineato nell’hardware e nel software con gli standard tecnologici più evoluti.

L’interconnessione tra dispositivo, smartphone, e tecnologie come GLONASS e GSM collocano Kippy EVO nel mercato IoT, con l’obiettivo di creare un vero e proprio pet smartphone.”

 

Agnès Randriamaitso

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