Il sogno americano per la meccanica agricola

Dal 9 al 13 novembre scorso, si è tenuta a Bologna la fiera EIMA, punto di riferimento a livello mondiale per tutti gli operatori che gravitano intorno al comparto della meccanizzazione agricola e dell’agricoltura.

Le crisi economiche che hanno investito l’economia globale negli ultimi due anni non sono riuscite a fermare il processo di sviluppo della meccanizzazione agricola. Secondo i dati rilasciati in occasione della manifestazione, infatti, le vendite di mezzi meccanici per l’agricoltura hanno mantenuto buoni livelli negli ultimi due anni e mezzo, caratterizzati dalle gravi crisi economiche conseguenti alla pandemia Covid-19 e alla guerra russo-ucraina. Nei nove mesi che sono trascorsi tra gennaio e settembre 2022, il mercato si è mantenuto su volumi superiori rispetto a quelli precedenti la pandemia, anche se tra la fine di quest’anno e la prima parte del 2023 il settore è destinato a subire gli effetti dell’inflazione e dell’incertezza geopolitica.

Nel 2021 si è registrato un netto rilancio, con incrementi vistosi negli Stati Uniti (+10%), in India (+13%) e in Europa (+16,6%), una fase espansiva dalla quale è rimasta esclusa la Cina, ancora alle prese con l’emergenza sanitaria e con le relative restrizioni, oltre che con una cattiva congiuntura economica interna. Complessivamente, il mercato delle machine agricole ha segnato nel 2021 un incremento di circa il 13% (dati ICE).

Guardando ai mercati internazionali di maggiore interesse per le aziende italiane, gli Stati Uniti d’America sono la nazione leader come qualità delle tecnologie e rappresentano uno dei mercati di riferimento come valore delle vendite.

Guardando alle performance degli ultimi anni del mercato americano, le vendite di trattrici e semoventi hanno raggiunto nel 2019 gli 11,9 miliardi di dollari, con una crescita del 5% sul 2018, mentre le attrezzature hanno toccato i 5,1 miliardi (-1,8%), per un valore complessivo pari a 17 miliardi di dollari. Sempre nel 2019 l’investimento medio in macchinari agricoli ha superato gli 8.400 dollari per azienda. Il 2020 ha registrato un’ulteriore crescita. Infatti, secondo i dati dell’AEM (l’associazione USA dei costruttori di macchine agricole), tra gennaio e ottobre 2020 le vendite di trattrici hanno superato le 247 mila unità (+15% sullo stesso periodo dello scorso anno), mentre le mietitrebbie si sono attestate sulle 4.333 unità (+5,5%). Si tratta di incrementi consistenti, maturati in un periodo nel quale l’emergenza sanitaria ha molto condizionato le attività economiche (dati FederUnacoma).

In questi mesi di crisi il mercato statunitense ha beneficiato di aiuti federali per 37 miliardi di dollari (+68% sul 2019) che hanno aumentato la capacità di spesa delle aziende agricole. Secondo la grande maggioranza dei concessionari USA (il sentiment dei venditori rappresenta un indicatore attendibile circa i trend del settore) il valore delle vendite dovrebbe rimanere stabile o crescere ulteriormente rispetto al 2020.  In evidenza soprattutto le trattrici, uno dei punti di forza del mercato americano, ma la rosa delle tecnologie richieste dai farmer è molto ampia. L’industria italiana può far leva proprio sulla domanda di tecnologie specifiche per i diversi contesti produttivi americani. I costruttori italiani, peraltro, sono già presenti negli USA con importanti volumi d’esportazione (con 486 milioni di euro nel solo 2019, gli Stati Uniti sono il terzo mercato di destinazione dell’export nazionale di macchine agricole).

È proprio l’export il volano delle buone prospettive che gli imprenditori vedono, pur di fronte ai segni negativi che costellano le statistiche su immatricolazioni di trattori, mietitrebbiatrici, rimorchi, sollevatori non solo in Italia, ma in Europa, negli Usa, in India e alle preoccupazioni per costi energetici, inflazione, politiche restrittive: nei sette mesi gennaio-luglio 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le esportazioni italiane di agromeccanica sono aumentate del 10,4% in valore.

L’America rappresenta il sogno, nell’immaginario italiano, di una terra ricca di opportunità, ma per coglierle, bisogna essere ben preparati: il senso degli affari negli States è, per certi aspetti, molto diverso da quello europeo.

È proprio con l’Italia, tuttavia, che gli Stati Uniti hanno un rapporto privilegiato: gli americani serbano una predilezione speciale per alcune categorie di prodotti italiani, e non a caso gli USA rappresentano uno dei mercati più̀ favorevoli per l’export del Made in Italy.

 

 

Federico Rubini

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