2 motivi per cui un’impresa sostenibile è più competitiva sui mercati internazionali

La sostenibilità può diventare una leva per la competitività delle nostre aziende nei mercati internazionali?

Ne abbiamo parlato al workshop “La Sostenibilità come leva per l’internazionalizzazione”, tenuto da Roncucci&Partners durante il corso di Go International, la fiera dedicata ai servizi per l’export.

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La risposta, affermativa, è apparentemente scontata. Non lo sono le ragioni e soprattutto, una volta accertati i vantaggi che una conduzione sostenibile dell’azienda offre, non sono ovvie le modalità e non è altrettanto noto da dove iniziare per rendere un’impresa sostenibile.

Andiamo allora per ordine.

Perché un’impresa sostenibile è più competitiva nei mercati internazionali?

Qui alcune risposte, che vogliono in poche parole rendere idea dell’urgenza del cambiamento cui tutte le imprese sono chiamate.

  1. Un’impresa sostenibile è capace di intercettare, quando non precedere, le richieste dei consumatori e dei clienti.
    Durante il workshop abbiamo mostrato le campagne pubblicitarie di alcune grosse multinazionali: i grossi player del mercato hi-tech, dell’automotive e della meccanica, hanno negli ultimi mesi intrapreso campagna pubblicitarie fortemente incentrate sul loro impegno per la sostenibilità. Net zero emissions è il committment più diffuso. Un impegno dichiarato entro il 2030, che coinvolgerà tutti gli attori delle rispettive filiere. Il cambiamento è in atto, già oggi con impegni solenni delle grosse multinazionali. Pensare di restare nel mercato con processi industriali o prodotti non allineati con questi impegni, significa mettere in conto di uscire gioco forza dal mercato stesso nel giro di pochi anni. Se la competitività sul mercato si gioca sulla capacità di intercettare e precedere tendenze tecnologiche future, allora occorre annoverare tra queste tendenze la sostenibilità.
  2. Innovazione.
    La ricerca scientifica ha posto al centro della sua attività lo sviluppo di materiali e processi produttivi sostenibili. Assisteremo nei prossimi anni a cambiamenti epocali, e già oggi alcuni di essi li vediamo (si pensi all’elettrico nell’automotive). Le nostre PMI, che non sempre possono permettersi un team interno di ricerca e sviluppo adeguato, saranno capaci di rivedere in chiave sostenibile la propria offerta? Nel corso del workshop abbiamo illustrato le nostre soluzioni per supportare le imprese in percorsi di open innovation. Si tratta di collocare le aziende al centro di uno scambio di know how tecnologico con attori della ricerca esterni, che permettano loro di individuare i trend tecnologici del settore e di trasferire, per tempo ed in modo compiuto, tali trend in prodotti di successo.

Alcuni suggerimenti pratici

Di seguito alcune considerazioni e suggerimenti pratici emersi durante il workshop.

Un’azienda che ambisce a presentare se stessa e i propri prodotti come sostenibili nei mercati globali deve saper aggiornare la relazione con fornitori e clienti secondo i parametri della sostenibilità. Cambia quindi il paradigma della relazione cliente-fornitore. Il primo dovrà assicurarsi che la catena di fornitura sia sostenibile: dovrà dotarsi di strumenti e procedure adeguate per verificare i propri fornitori. Questionari, audit periodici, certificazioni da enti terzi, procedure e griglie di selezione nuove dovranno essere gli armamentari dei buyer che dovranno saper rinnovare i criteri di selezione. Analogamente le aziende fornitrici dovranno essere in grado di comunicare con efficacia il proprio impegno per la sostenibilità con argomentazioni forti e credibili, fondate su azioni ed iniziative concrete. La difficoltà di tutto ciò per chi opera nei mercati globali risiede nello strutturare tale relazione con attori che operano in mercati esteri, hanno altre sensibilità, parlano lingue diverse.

Con la comunicazione tocchiamo un altro aspetto fondamentale della sostenibilità: se quest’ultima deve diventare un asset strategico per la competitività, essa va comunicata. I valori dell’azienda, l’impegno per l’ambiente, la sostenibilità del prodotto, il basso impatto dei processi industriali vanno comunicati a tutti gli attori con cui l’azienda opera. Tra questi attori senz’altro i clienti ed i fornitori, ma anche i lavoratori stessi dell’azienda. Questi sono o saranno chiamati ad essere i primi ambasciatori verso l’esterno di ciò in cui l’azienda crede.

Da dove cominciare per rendere l’impresa sostenibile?

Concludiamo con l’ultima questione che ci siamo posti all’inizio di questo approfondimento: da dove cominciare. Roncucci&Partners ha elaborato uno strumento di assessment per il primo approfondimento circa la sostenibilità aziendale. Occorre mappare, rispetto ai parametri ESG, i punti di forza e gli ambiti di miglioramento. Tale mappatura permetterà di elaborare un piano di interventi coerente con una strategia complessiva per l’indirizzo dell’azienda nei prossimi anni.

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“La sostenibilità come leva per l’internazionalizzazione”: clicca qui.

 

Gabriele Anzalone

 

In Roncucci&Partners aiutiamo le aziende a sviluppare se stesse e il proprio business, ad abbracciare il cambiamento e ad evolversi per prosperare in un mondo sempre più complicato, insidioso e che richiede una grande competenza. Lo facciamo applicando metodi puntuali e strategie rigorose, frutto di un’esperienza pluriennale e della ricchezza derivante dai numerosi casi di successo che abbiamo condotto in tutto il mondo. Passione e metodo sono infatti le nostre guide per valorizzare il presente e costruire il futuro.

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