Il settore dell’arredamento: Un punto di vista italiano dopo la Sessantesima edizione del Salone del Mobile

Dalla nascita del mobile classico rinascimentale ad oggi, la popolarità dell’arredamento italiano continua a crescere. L’economia italiana si basa notevolmente su questo settore con circa 18.600 aziende, un totale di oltre 130.000 dipendenti e quasi 23 miliardi di euro di fatturato (Intesa Sanpaolo, 2018). Essendo uno dei principali esportatori e produttori di mobili al mondo, l’Italia esporta quasi il 60% della sua produzione totale, prevalentemente in Francia, Germania, Stati Uniti e Cina (Mordor Intelligence). Nel 2022, il fatturato del mercato italiano dei mobili ammonta a 14,56 miliardi di euro e si prevede una crescita annuale dell’1,35% (CAGR 2022-2026), mentre il segmento più grande è quello dei mobili per soggiorno, con un volume di mercato di 3,59 miliardi di euro nel 2022 (Statista, 2022).

L’industria italiana del mobile, così come l’intero ecosistema manifatturiero del nostro Paese, è caratterizzata dalla concentrazione delle unità produttive in determinate aree territoriali. Questi distretti si sono formati principalmente tra gli anni ’50 e ’60 con l’esplosione dei consumi del secondo dopoguerra e da allora hanno continuato la loro tradizione, anche durante la crisi economica internazionale. La natura collaborativa di ciascun distretto, sia a livello locale che nazionale, è la chiave per sostenere la loro continuità. Come spiega Pietro Pavone dell’Università del Sannio, sono sette le aree regionali in cui avviene la maggior parte della produzione di mobili: Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Puglia e Basilicata, a cui corrispondono principalmente sette grandi distretti del mobile.

Nel distretto del Trevigiano, le aziende sono specializzate nella produzione di mobili moderni e presidiano ogni fase della filiera, dalla materia prima al prodotto finito.

Il cosiddetto “Distretto della Sedia” (quello di Manzano, in Friuli-Venezia Giulia) è invece specializzato nella produzione di sedie e tavoli, con una forte divisione del lavoro tra piccole e medie imprese.

Nel distretto del Veneto Sud, noto come “Distretto del mobile classico”, l’attività produttiva principale è la costruzione di mobili, seguita dalla lucidatura, dalla costruzione di sedie e imbottiture, dal restauro e dall’assemblaggio di componenti.

Il distretto brianzolo, famoso per aver offerto i primi prodotti su misura, è specializzato nella produzione di mobili in legno, in metallo, imbottiti e complementi d’arredo. Inoltre, ha una storia secolare e una produzione molto ampia, che comprende, oltre ai prodotti finiti, come mobili per camera da letto, soggiorno, ufficio, cucine, anche componenti e macchine per la lavorazione del legno.

Il distretto di Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino è invece specializzato nella produzione di mobili imbottiti e complementi d’arredo soprattutto per camere da letto, soggiorni e nella produzione di cucine.

Spostandoci in Toscana troviamo il distretto di Quarrata e Poggibonsi-Sinalunga, noto per la forte vocazione alla produzione di mobili imbottiti e all’industria del legno per l’arredamento e l’edilizia, i semilavorati e i componenti per mobili.

Infine, nel distretto della Murgia è da sempre popolare per le ottime capacità di falegnameria e di lavorazione della pelle, specializzandosi nella produzione di mobili imbottiti, come sedie, divani e poltrone.

Quali sono i cambiamenti che stanno interessando questo settore?

Post-Covid, la produzione di prodotti d’arredo in Italia è in costante aumento, con il mercato dei mobili per soggiorno/sala da pranzo che rappresenta quasi un terzo del mercato italiano, seguito da mobili per camera da letto, mobili per ufficio e mobili per cucina. Tuttavia, ci sono fattori trainanti causati dagli effetti duraturi della pandemia globale che, secondo le nostre previsioni, avranno un impatto maggiore sulle dinamiche del mercato nel prossimo futuro.

Come in ogni altro settore, anche in quello dell’arredamento il canale di vendita si sta evolvendo per effetto dell’aumento della quota di mercato dell’e-commerce, dell’interruzione delle catene di fornitura e dell’introduzione di nuovi sistemi di creazione del valore. Tuttavia, l’effetto più significativo è che la fusione di spazi abitativi e lavorativi ha spostato le dinamiche del mercato e ha già ridefinito la casa, attribuendole un ruolo ancora più centrale, in cui i consumatori cercano di circondarsi di livelli più elevati di comfort, funzionalità e flessibilità. La richiesta di divani e sedie si moltiplica a causa del tempo trascorso in ambienti chiusi; di conseguenza, sono in aumento i tessuti resistenti che necessitano di minore manutenzione e le soluzioni di illuminazione più adeguate. L’arredamento per esterni è un’altra categoria emergente, non ancora completamente maturata, che offre grandi opportunità di innovazione ai marchi.

Dal 7 al 12 giugno 2022 Milano ha ospitato la Sessantesima edizione del Salone del Mobile, l’evento di riferimento mondiale per il settore dell’arredamento e del design. Roncucci&Partners era ovviamente presente ed è stato entusiasmante vedere come i marchi si stanno evolvendo per riflettere le dinamiche di un mercato in rapido cambiamento!

 

Ailar Jabbari

Articolo PrecedenteLe potenzialità dell’Internet of Things per l’industria italiana
Articolo SuccessivoFap Italia Vegan, innovazione non solo di prodotto